San Giovanni evangelista di Bulciago
Aspetto artistico ed architettonico
L’elemento di spicco della facciata è rappresentato dal massiccio pronao con timpano al centro, che divide in due parti la sua altezza. Addossato a essa da un lato, l’altro a sbalzo è sostenuto da quattro colonne in pietra concluse da capitello ionico. Nella fascia centrale del timpano la dedicazione del luogo di culto «S. JOANNIE V DICATVM».
Al centro della sezione inferiore si apre la porta maggiore di ingresso con due porticine laterali. La parte superiore invece è conclusa dal tetto a capanna. Tra la base del timpano e il profilo superiore del pronao, al centro si apre un’ampia finestra semicircolare, mentre al centro del timpano stesso è collocato l’orologio.
Le due prominenze laterali contengono le navate laterali, ciascuna con porta di accesso sul fianco della facciata e una serie di finestre per dare luce all’interno del luogo di culto, organizzazione dello spazio ben delineata superando la soglia della porta principale.
La navata centrale è coperta dalla volta a botte decorata da un ordinato motivo geometrico di esagoni sequenziali. A metà della stessa è collocata una grande medaglia rotonda, all’interno della quale è rappresentato il patrono San Giovanni Evangelista con il simbolo dell’aquila che lo contraddistingue, nell’atto di scrivere il testo evangelico ispirato dalla luce divina, opera eseguita del pittore Luigi Sabatelli junior nel 1861. Nell’estradosso dell’arco trionfale, alla sommità il cartiglio con la scritta: «SOLI DEO / HONOR / ET GLORIA».
Il presbiterio evolve sul prolungamento della navata maggiore con il piano rialzato di tre gradini rispetto al pavimento della chiesa. Nulla sappiamo circa la realizzazione del più antico altare in marmo grigio e latticino, dominato dal tempietto circolare all’interno del quale è situata la statua del Redentore, mentre ai lati sono posti due angeli, perché la descrizione del Torretta non trova piena corrispondenza. È coperto da una semi cupola ornata con lo stesso motivo della volta, alla sommità della quale, corrispondente alla verticale del tempietto, è rappresentato lo Spirito Santo sotto forma di colomba. Mancano notizie anche in merito alla realizzazione del nuovo altare rivolto verso il popolo. Sulle pareti laterali del presbiterio sono presenti due grandi riquadri raffiguranti: a settentrione San Giovanni Evangelista con Maria e due pie donne ai piedi della croce; a meridione San Giovanni Evangelista accompagna Maria nella sua casa ad Efeso, affreschi eseguiti nel 1922 dal pittore milanese Enrico Volonterio.
La navata settentrionale è suddivisa in tre campate, una delle quali – ossia quella prossima al presbiterio – contiene la cappella di Santa Caterina di Alessandria. L’altare è addossato alla parete e sopra il primo gradino si innalzano due lesene marmoree concluse da capitello corinzio che sostengono la trabeazione sormontata da un motivo ornamentale a volute. Il complesso in marmo è di stile neoclassico. All’interno del grande riquadro il Martirio di Santa Caterina, tela a olio di Scuola Lombardo-Piemontese del 1600. Sulla parete che delimita il termine della navata, l’Assunzione della Beata Vergine Maria al cielo attorniata dagli apostoli, tela a olio attribuita a un allievo di Benedetto Crespi da Busto.
La navata meridionale ha la stessa configurazione della parallela e anche qui l’ultima campata è occupata dalla cappella della Beata Vergine Addolorata. L’altare è addossato alla parete e il dossale rispecchia quello del precedente caratterizzato da due lesene marmoree concluse da capitello corinzio con trabeazione sovrapposta sopra la quale è situato un motivo ornamentale a volute. Il complesso in marmo è di stile neoclassico. Qui però nel mezzo del riquadro si apre una nicchia, all’interno della quale è custodita la statua in gesso della Beata Vergine Addolorata che porta la data del 1905, a sostituzione della precedente.
Fonte battesimale al centro del quale è collocata una vasca nera oblunga ottagonale sorretta da un piedestallo in marmo rosso. L’affresco nel quale è rappresentato il Battesimo di Gesù è stato eseguito nel 1938 dal pittore bergamasco Mario Amedeo Cornali (1915-2011).
Come accennato la chiesa è disposta lungo l’asse occidentale – orientale, preceduta dal sagrato di modeste dimensioni, delimitato dal muro di contenimento sul margine di Via Alessandro Volta.
Due pregevoli opere d’arte
Tra il patrimonio artistico cumulato nel corso del tempo ci sono due opere che meritano un cenno..
Il primo è l’antico e pregiatissimo stendardo in stile barocco che si ritiene donato alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista di Bulciago da Mons. Gianantonio Della Beretta (1733-1819 – vescovo di Lodi dal 1785 al 1816), proprietario di Villa Taverna, riparato e ricamato dalla ricamatrice Sacchi Maria Neri il 17 settembre 1898 al tempo del parroco don Antonio Farina.
Il secondo è il nuovo baldacchino voluto dalla popolazione con a capo la Confraternita del Santissimo Sacramento, realizzato con «ricamo speciale in oro e seta ad imitazione dell’arte antica su morella rossa, in oro fino e seta lavabile e francese, con cinque medaglioni d’arte speciale in ricamo fine», costato circa 17.000 mila lire. È un grazioso lavoro disegnato dalla Scuola dell’Arte Cristiana «Beato Angelico» ed eseguito dalle suore Canossiane di Via Chiusa di Milano nell’anno 1922
Bibliografia essenziale: ARCHIVIO PARROCCHIALE DI BULCIAGO. V. LONGONI, Torri e campanili nella pieve di Missaglia, 1988, pp. 103, 174-176, 211-213. V. LONGONI, Gli Umiliati in Brianza, in Archivi di Lecco, 1985, n. 4, p. 800. I. ALLEGRI, La cura di S. Giovanni Evangelista di Bulciago nelle visite pastorali di S. Carlo (1567-1583), in I Quaderni della Brianza, 1998, n. 117, pp. 103-177. I. ALLEGRI, La Pieve di Missaglia nel 1567: dagli Atti di visita di Padre Leonetto Chiavone primo visitatore di San Carlo, in Storia religiosa della pieve di Missaglia, vol. II, Cassago Brianza 2016, p. 149, passim.