Ordinato sacerdote nel 1904, era assistente dell’oratorio maschile di Tradate, quando l’arcivescovo il 9 febbraio del 1918 lo nominò parroco di Barzago. Negli anni del suo ministero contribuì ampiamente alla realizzazione di infrastrutture al servizio dei cittadini. Infatti, proprio in questi anni vennero costruiti l’asilo, gli oratori e il ricovero per gli anziani.

Dal mese di maggio del 1920, incominciarono i lavori per ampliare e decorare la chiesa. I due vani tra l’altare maggiore e le cappelle della Madonna e di S. Giuseppe, prima chiusi vennero aperti. La sacrestia venne ampliata per permettere ai fanciulli di assistere alla Santa messa. Le due finte porte dell’altare vennero aperte. Il locale a fianco dell’altare maggiore venne ampliato, in questo modo le ragazze ebbero un loro posto per assistere alla Santa Messa. Sull’angolo dell’altare maggiore, venne ricavato il pulpito cui si ascende per una scaletta incavata nel pilastro che sostiene l’arco dell’altare. Nel lavoro di scavo venne scoperto l’esterno della chiesa prima che fosse ingrandita nel 1700.

I lavori di ampliamento furono diretti dal capomastro di Bevera Colombo Giuseppe, quelli di decorazione furono affidati al sig. Panzeri Enrico di Masnaga, mentre gli affreschi furono riparati e completati dal pittore Pirovano di Milano.

Il 5 ottobre del 1924, nel corso di una solenne celebrazione, di tre giorni dedicata alla Madonna del Rosario,  vennero benedette le cappelle del santuario di Bevera da monsignor Cesare Gaffuri, fratello del primo rettore del santuario don Annibale Gaffuri.

In seguito alla sua morte, tutti i beni di Don Giacinto Dell’Acqua vennero lasciati alle missioni e ai poveri, rispettando così le sue ultime volontà.